Come trasformare i gioielli in investimento

Quello dei gioielli è un mercato che fortunatamente non conosce crisi. Se i settori delle azioni e delle opzioni binarie sono spesso altalenanti, investire nei gioielli è invece una mossa che alla lunga premia producendo profitti più che ingenti. Tanto più che questo genere di operazione risulta essere molto più sicura di altre e maggiormente indicata, in quanto tale, anche per gli investitori che sono ancora alle prime armi e non sanno bene come muoversi in questo ambito. Non è un caso allora che il mondo dei gioielli sia costantemente al centro dell’attenzione del mercati internazionali: è la prova tangibile, semmai, che i metalli preziosi possono essere una potenziale e preziosissima fonte di guadagno per quanti intendano accostarsi per la prima volta alla sfera del risparmio a lungo termine.

L’arte orafa affonda le sue radici in epoche temporalmente molto distanti dalla nostra. Il mercato, nei secoli, si è evoluto al punto tale che ogni pietra e ogni metallo hanno un valore differente che si ripercuote, per ovvie ragioni, sugli investimenti stessi. Chi ne ha la possibilità e vuole essere certo di trarre il massimo profitto da questo tipo di investimento dovrebbe puntare, quindi, su quelli che sono allo stato attuale i metalli preziosi più quotati. Ci riferiamo in particolar modo all’oro, il cui valore è finanziariamente superiore a quello di qualunque valuta cartacea esista al mondo. Ma è una potenziale riserva di ricchezza anche l’argento, che sebbene sia meno prezioso dell’oro è comunque in grado di fruttare a livello monetario. Sono meno interessanti, per chi intende investire nel settore dei gioielli, il platino ed il palladio. Pur trattandosi di metalli preziosi hanno una quotazione maggiore nel mercato automobolistico, perché usati nei convertitori catalitici per i motori. Non sono consigliabili neppure renio, rodio, germanio e berillio, il cui valore è quotidianamente influenzato da troppi fattori che è quasi impossibile prevedere: gli investitori alle prime armi dovrebbero perciò diffidarne, mentre i più esperti potrebbero tentare questa strada, a patto di tenere sempre bene a mente che si tratti di un investimento molto più rischioso.

I gioielli che maggiormente acquistano valore nel tempo sono, per ovvie ragioni, quelli antichi. Un anello, un monile, un paio di orecchini o una collana che viene dal passato sarà quotato sempre di più, perché oltre ad essere realizzato con tecniche ormai in disuso possiede un valore aggiunto: sono oggetti d’epoca e il loro valore, in quanto tali, è destinato ad aumentare a dismisura. Quello delle antichità è tuttavia un settore d’investimento riservato solo a chi ha parecchia dimestichezza con questo genere di operazioni ed è quindi in grado di valutare attentamente i fattori di rischio e il potenziale di un gioiello d’epoca. Non a caso, per oggetti di un certo pregio vengono solitamente organizzate delle aste apposite alle quali prendono parte acquirenti provenienti da ogni parte del mondo e tutti indistintamente accomunati da una certa competenza in materia.

Un discorso a parte va fatto, infine, nel caso in cui si decida di investire non tanto nei gioielli quanto, piuttosto, nelle pietre preziose. Le pietre hanno spesso un valore che anche i più esperti fanno fatica a valutare, ragion per cui gli investitori dell’ultima ora dovrebbero starne alla larga evitando di tentare la fortuna senza avere la benché minima cognizione di causa in materia. Nell’eventualità in cui s’intenda investire nelle pietre preziose sarebbe il caso di chiedere aiuto ad un broker esperto che possa guidarci non solo nell’acquisto, quanto nel riconoscimento stesso della pietra. Le truffe sul fronte dei gioielli sono all’ordine del giorno, ragion per cui, a meno che non si abbia una perfetta conoscenza delle pietre, è meglio non azzardare. Quanto all’acquisto consigliamo caldamente di far passare tutto attraverso la propria banca di fiducia, così da avere maggiori garanzie.

Vendita oro usato a Roma è un mercato fiorente?

monete d'oroQuello della vendita dell’oro usato a Roma è sicuramente un mercato fiorente, e si può dirlo stesso per le altre città italiane.
Nella nostra nazione, così come in molte altre, è assolutamente legale vendere degli oggetti in oro al fine di trarne un guadagno, di conseguenza questa è un’opportunità assai allettante.
Ovviamente è necessario che sia i venditori che gli esercenti rispettino con rigore quanto disposto dalla legge, in caso contrario si commettono dei veri e propri reati.
Affinché un compro oro possa operare in modo regolare deve essere in possesso dell’apposita licenza e deve rispettare tutte le procedure previste.
Ogni acquisto di oro usato, argento o altri metalli preziosi deve essere tracciato, di conseguenza è necessario identificare il cliente tramite i suoi documenti di identità, produrre una serie di moduli che devono essere firmati, inoltre vanno rispettate tutte le normative specifiche che disciplinano questo settore.
Nel mondo dei compro oro, ad esempio, vigono regole più stringenti per quel che riguarda l’effettuazione dei pagamenti in contanti: mentre ad oggi la soglia massima oltre la quale non si possono utilizzare i contanti è pari a 3.000 €, in questo particolare settore è fissata a 500 €.
Il limite è valido anche per eventuali operazioni frazionate, inoltre il compro oro deve eseguire questo genere di transazioni da un conto corrente dedicato.
É anche responsabilità del cliente, ovviamente, accertarsi che l’esercizio a cui si è rivolto rispetti le leggi del settore e tracci ogni singolo acquisto.
Il valore di un articolo in oro è oggettivo e dipende fondamentalmente da 3 aspetti: dalla sua purezza, ovvero dal numero di carati, dal suo peso e dalla quotazione ufficiale di tale metallo prezioso.
La quotazione dell’oro e dell’argento ha validità internazionale e può essere controllata in modo molto semplice: è sufficiente visitare un sito Internet attendibile, infatti, per consultare il dato aggiornato.
L’aggiornamento è, in questi casi, un aspetto molto importante, in quanto tali quotazioni non sono stabili nel tempo ma sono soggette a fluttuazioni.
Per quanto riguarda l’oro, la quotazione di questo metallo prezioso viene determinata addirittura due volte al giorno attraverso un processo che prende il nome di Fixing.
Sulla base dei 3 parametri indicati è dunque possibile conoscere in modo certo il valore di un bene, di conseguenza per un compro oro sono del tutto irrilevanti aspetti quali l’estetica, la condizione o il corretto funzionamento dell’oggetto usato che viene presentato da un privato.
Ogni azienda che opera nel settore trattiene inoltre una quota da ogni transazione affinché l’attività svolta riesca a garantire degli utili, di conseguenza può accadere che compro oro concorrenti effettuino proposte economiche differenti relative al medesimo oggetto.
Chi intende vendere è del tutto libero di rivolgersi all’azienda che assicura la massima quotazione dell’oro, ovviamente a condizione che vengano rispettate tutte le norme vigenti.
Quello dei compro oro è davvero un mercato che non conosce crisi: quando si iniziarono ad aprire questo tipo di aziende nel nostro paese si è assistito a un vero e proprio boom, dovuto principalmente al fatto che molte famiglie in condizioni economiche poco invidiabili rinunciavano a possedere degli oggetti in oro pur di avere della liquidità in più.
Negli anni a seguire il mercato dei compro oro ha assunto un’identità differente: a rivolgersi a queste aziende non sono persone in difficoltà economica, ma soprattutto cittadini appartenenti al ceto medio dotati di un reddito, magari non particolarmente alto.
Vendere un gioiello in oro o in argento, o qualsiasi altro oggetto realizzato in un metallo prezioso, oggi significa soprattutto potersi concedere uno sfizio al quale altrimenti si sarebbe rinunciato: una piccola vacanza, un oggetto tecnologico come uno smartphone o un tablet, una cena al ristorante, un trattamento benessere.
É utile sottolineare che le rigidissime normative che sono state introdotte in questo settore hanno escluso in modo totale l’eventualità che i compro oro possano divenire un veicolo utile per le organizzazioni criminali.

Vendere oro in 5 semplici mosse

5 regole d'oroCom’è noto, in tempi di crisi l’oro sembra essere diventata l’unica vera risorsa in grado di aiutare le persone in difficoltà. In moltissimi, infatti, hanno deciso di rivolgersi ai Compro oro per vendere i propri gioielli ed ottenere in po’ di liquidità. Non accaso, sia nelle grandi che nelle piccole città sono decisamente molti i Compro oro che sono stati aperti. Ciò sta a significare, come è facile intuire, che si tratta di un vero e proprio business. Ma come fare per non cadere nella trappola dei truffatori? Trattandosi di un business che, come detto poco sopra, fa letteralmente gola a molti, per prima cosa è necessario tenere gli occhi bene aperti e cercare di ricordare qualche consiglio che potrebbe tornare a dir poco utile. Un aspetto importantissimo da tenere a mente riguarda il fatto che l’oro viene venduto a peso. Ciò vuol dire che, al momento del pagamento, il Compro oro di riferimento procederà con il pesare l’oro in questione per poi valutarlo. Il segreto, pertanto, è quello di arrivare presso il Compro oro con un dato ben preciso in testa. Una semplice bilancia da cucina in questi casi si rivelerà molto utile. Basterà mettere l’oro sul piatto, prendere nota del numero ottenuto e recarsi dal Compro oro con le idee ben chiare. Attenzione, però: alle volte dai gioielli devono essere rimosse parti non in oro e, dunque, il peso effettivo potrebbe variare. Nel caso, non c’è assolutamente da esitare a chiedere spiegazioni ell’esercente di riferimento. Inoltre, è assolutamente fondamentale rivolgersi solo ed esclusivamente a Compro oro che risultano essere iscritti alla Banca d’Italia. Questo aspetto è a dir poco cruciale. In questo modo, ogni genere di compravendita sarà garantita e non si correrà il rischio di eventuali truffe di vario genere. Un altro segreto di cui prendere nota è quello di fare un giro dei Compro oro presenti in città in modo tale da fare una stima. Così facendo, il Compro oro al quale ci si rivolgerà avrà ben chiaro il fatto che non può di certo andare a ribasso con la propria quotazione oro usato. Per assicurarsi una compravendita senza sorprese bisogna, inoltre, chiedere sempre la copia dell’atto con il quale si è venduto il proprio oro. Questo documento ha un valore a dir poco cruciale. Solo attraverso tale documento, infatti, si avrà la possibilità di rivendicare qualsiasi genere di azione potenzialmente lesiva. In ultimo e non in ordine di importanza, è importantissimo ricordarsi di fare caso al fatto che il Compro oro non ha chiesto i documento al momento della compravendita. In questi specifici casi, sarebbe meglio interrompere ogni genere di rapporto. I documenti di identità del venditore, infatti, sono necessari per portare a termine l’operazione. Quando non vengono richiesti è altamente probabile il fatto di avere di fronte un esercente nona autorizzato. A questo punto, la compravendita non ha più segreti e non resta altro da fare che pesare i propri gioielli, fare qualche rapido conto e andare alla ricerca del Compro oro più vicino.

Quali somme servono per cominciare ad investire in lingotti e monete d’oro?

Simbolo di potere e ricchezza, incorruttibile ed eterno, l’oro è stato uno dei primi metalli scoperti dall’uomo. L’oro non si ossida a contatto con l’aria, è un ottimo conduttore di calore ed elettricità e resiste perfettamente alla maggior parte degli acidi. Proprio per questo motivo risulta essere largamente impiegato nel settore dell’elettronica e dell’informatica. Tuttavia le destinazioni d’uso principali e più antiche del metallo aureo sono la gioielleria e la monetazione bimetallica. L’oro è un metallo troppo duttile per essere utilizzato in oreficeria e nella fabbricazione dei gioielli allo stato puro. Infatti in questi casi si ha a che fare con leghe di differente composizione e titolo, che vengono trattate dai compro oro quando si parla di oro vecchio. Con questo termine si indica il rapporto in millesimi tra le quantità di metallo giallo e dei materiali leganti.

Il metallo puro, detto 24 carati, viene impiegato soltanto come oro da investimento: sul mercato si trova sotto forma di lingotti di diversi pesi e formati o di placchette di almeno un grammo. In entrambi i casi la purezza del metallo è di almeno il 99,9%. I lingotti sono la soluzione più classica per l’investimento in oro fisico e questa scelta viene preferita dai grandi investitori vogliono investire in oro fisico, la loro scelta ricade sostanzialmente su due strade: monete e lingotti da investimento. Gli esemplari standard più diffusi hanno l’aspetto di vere e proprie barre e hanno un peso di 12 chili: ognuno possiede il valore di decine di migliaia di euro. Tuttavia, per andare incontro alle esigenze di qualunque investitore (anche di quelli più piccoli) i produttori mettono in commercio sul mercato anche lingotti di formato e peso ridotto, che possono aggirarsi sui 10 oppure 20 grammi. In questo modo questa forma di investimento viene messa a disposizione anche del piccolo mercato. Occorre comunque tenere a mente che minori sono le dimensioni dell’esemplare e maggiore è il suo costo al grammo: infatti le spese di produzione aumentano con il ridursi del peso e del formato. Proprio per questo motivo un lingotto da un chilo ha un valore al grammo inferiore rispetto a quello di 1.000 piccoli pezzi da un grammo.
In secondo luogo, quando si decide di investire in lingotti d’oro, bisogna porsi la questione della loro conservazione. Infatti è necessario depositare le verghe in una cassetta blindata oppure nel caveau di una banca che mette a disposizione dei propri clienti questo servizio. Si tratta di un accorgimento fondamentale per far rimanere gli esemplari all’interno del circuito del mercato dell’oro e certificarne ogni spostamento e passaggio di proprietà. In questo modo si è certi che la purezza del metallo è rimasta la stessa di quella riportata nella certificazione allegata. Se si conservano i lingotti in un altro luogo, nel momento in cui si decide di monetizzare l’investimento rivendendoli si deve sottoporre ogni pezzo al saggio della tocca per accertarne il titolo.
Proprio per gli svantaggi connessi a questa forma di investimenti in oro molti piccoli investitori optano per le monete auree. Questa soluzione consente di conservare gli esemplari anche a casa all’interno di una cassaforte. Basta una scatola di fiammiferi per ospitarne una dozzina. Al tempo stesso le monete d’oro non devono rimanere nel circuito riconosciuto per attestarne l’autenticità. Si ha un ampio ventaglio di scelta perché ne esistono tantissimi esemplari, provenienti da ogni Paese del mondo. Alcune monete sono maggiormente apprezzate e risultano essere dei classici che non passano mai di moda, quindi sono facilmente rivendibili. Tra queste si ricordano la Sterlina britannica, il Marengo del Regno d’Italia e la Eagle statunitense. Si tratta delle soluzioni che sono valutate di più. Infatti bisogna tenere a mente che il valore dei pezzi non è pari a quello nominale impresso sulla facciata, ma viene determinato in base all’effettivo contenuto d’oro. Si deve moltiplicare il peso della moneta per l’attuale quotazione dell’oro e sommare lo spread, cioè il guadagno che vuole ottenere il rivenditore. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi a un operatore competente e affidabile: sono pochi gli acquisti online sicuri, a meno che il sito non sia collegato all’attività di un banco metalli.

Investire in oro: lingotti o monete?

lingotti e monete in oroL’oro è da sempre un bene rifugio in quanto presenta caratteristiche che consentono di proteggere il proprio investimento anche nelle situazioni di crisi finanziaria ed economica. Infatti, a differenza di quanto accade con le obbligazioni e le azioni borsistiche, il metallo aureo mantiene il proprio valore anche in caso di tracolli in Borsa, di crac monetari oppure di forti instabilità geopolitiche, economiche e finanziarie. Al contrario, maggiore è il livello di instabilità e più la sua quotazione si rafforza. Questo fatto è dovuto alla tendenza degli investitori a rivolgersi ai beni rifugio in queste situazioni critiche, così da diversificare il proprio portafoglio e proteggere i propri investimenti. Aumentando la domanda, cresce quindi il prezzo dell’oro al grammo.

In particolare il valore del metallo giallo è legata a quello del dollaro statunitense in quanto la quotazione viene espressa in questa valuta sui mercati internazionali. Ciò avviene nonostante il fatto che il golden fixing venga determinato due volte al giorno presso la Borsa di Londra dal London Bullion Market. Il prezzo dell’oro è fissato alle 10:30 e alle 15:30 ora locale quando si incontrano la domanda e l’offerta, tenendo conto della situazione del mercato. Quindi la quotazione viene applicata in tempo reale da tutti gli operatori mondiali che trattano questo metallo pregiato. In genere si tende a convertire l’espressione nella valuta corrente per ragioni di praticità: quindi nell’Eurozona si opta per l’euro a grammo, nel Regno Unito per la sterlina a oncia e negli stati Uniti per il dollaro statunitense a oncia.
Bisogna tenere a mente che il golden fixing interessa soltanto le transazioni in metallo puro e solo questo è considerato un bene rifugio per investimenti. Infatti il metallo utilizzato in gioielleria e in oreficeria è costituito da leghe: si aggiungono materiali leganti per rendere il risultato finale più duraturo, però se ne diminuisce il valore. L’oro 24 carati è commercializzato sotto forma di monete, lingotti di vari pesi e formati e placchette di almeno un grammo. Ogni tipologia deve rispettare alcuni requisiti fondamentali che consentono di avere standard internazionali. I lingotti e le placchette devono avere una purezza di almeno il 99,5%, mentre le monete d’oro hanno un contenuto minimo di metallo aureo corrispondente al 90% del loro peso. Inoltre devono avere avuto o aver ancora corso legale nel Paese di emissione e non risalire a prima del 1800. Al tempo stesso il loro prezzo di vendita non può superare l’80% di quello della quantità di metallo contenuta. In Italia tutte le transazioni commerciali riguardanti l’oro da investimento e i suoi assimilati sono esenti dal pagamento dell’IVA. Inoltre la lista delle monete preziose assimilate all’oro puro è effettuata dalla Commissione Europea e aggiornata ogni anno.
Al tempo stesso nel 2000 è stata modificata la legislazione riguardante l’oro non lavorato, consentendone il possesso anche a un risparmiatore privato. I lingotti d’oro possono essere di diverse dimensioni, tuttavia il loro valore al grammo è maggiore tanto più diminuisce il peso del singolo pezzo a causa dei costi di produzione. Di conseguenza un lingotto da un chilo costa di meno rispetto a 1.000 elementi da un grammo. In genere si investe in lingotti standard da 12,5 chili, che vengono realizzati e commercializzati da Operatori Professionali in Oro. In Italia sono gli unici soggetti ad avere l’esclusiva sull’oro 24 carati/ oro puro e possono operare solo dopo aver ottenuto la certificazione dalla Banca d’Italia e rispettando stringenti requisiti.
Di solito i lingotti sono soluzioni preferite da medio-grandi investitori perché devono essere conservati in caveau accreditati all’interno del mercato riconosciuto dell’oro per non perdere il proprio status. In caso contrario devono essere sottoposti a saggiatura per verificarne la purezza. I piccoli investitori tendono a preferire le monete perché necessitano di capitali meno rilevanti per l’acquisto e si conservano più facilmente. In entrambi i casi è bene farsi consigliare da un Banco Metalli per sapere quali siano le modalità e le tempistiche più adatte per investire. Infatti il valore dell’oro fluttua molto nel breve periodo e alcune sono maggiormente apprezzate.

Fixing metalli preziosi

Il golden fixing è la procedura per determinare il prezzo di questo metallo prezioso che viene effettuata a Londra due volte al giorno (alle 10:30 e alle 15:30 ora locale) dalla London Bullion Market Association. Questa associazione ha avuto questo compito fin dal 1919, quando il golden e il silver fixing hanno iniziato a essere fissati dalla Borsa di Londra. I membri fondatori della LBMA sono stati la Mocatta & Goldsmid Limited, la Johnson Matthey Bankers Limited, la Sharps Pixley Limited, la Samuel Montagu & Co. Limited e la N.M. Rothschild & Sons Limited. Successivamente l’autorità è stata riformata e dal 2004 ne hanno fatto parte la Deutsche Bank AG, The Bank of Nova Scotia Mocatta, l’HSBC, la Société Générale e la Barclays Bank PLC. Si tratta delle più importanti banche a livello mondiale e i maggiori operatori del mercato aureo.

Il fixing dei metalli preziosi è una vera e propria asta: il Chairman annuncia un prezzo d’apertura tenendo conto del rapporto tra domanda e offerta. Ogni membro si dichiara interessato o meno a quel prezzo in base agli ordini di vendita e di acquisto ricevuti e si propone come acquirente oppure venditore. Il prezzo ufficiale viene determinato quando domanda e offerta si bilanciano; la quotazione rimane valida fino all’incontro successivo. La stessa procedura viene effettuata per tutti i vari metalli preziosi, come il palladio e l’argento, tuttavia in questo caso il fixing ha una valenza giornaliera. Tutti i prezzi sono espressi in dollari USA per oncia troy (31,1034768 grammi) e per comodità d’uso vengono pubblicati anche in euro e sterline. Quindi vengono applicati in tempo reale da tutti i mercati e dagli operatori di metalli preziosi.
Nel 2014 la Deutsche Bank ha deciso di abbandonare il fixing dell’oro e argento, annunciando il quasi totale ritiro da parte dell’istituto dalle attività nelle materie prime a causa della politica di tagli messo in atto. Si trattava di una decisione legata al notevole ridimensionamento della divisione commodities, tuttavia la banca tedesca ha continuato e continua ancora oggi a operare nei metalli preziosi. Infatti, già prima del 2014, l’istituto effettuava queste transazioni commerciali al di fuori degli appuntamenti quotidiani per il fixing. Di conseguenza la decisione presa non ha avuto un impatto notevole sulla strutturazione della Deutsche Bank e sul suo assetto. Proprio per questo motivo la società ha potuto rassicurare i mercati, gli operatori, gli investitori e i propri clienti del normale proseguimento di tutte le attività riguardanti il settore dei metalli preziosi. Questa dichiarazione è stata fondamentale per tutelare gli operatori del mercato dell’oro che non hanno a disposizione nessun altro benchmark proprio a causa delle caratteristiche stesse del metallo aureo. Questo, infatti, non ha un vero valore di chiusura perchè viene scambiato spot 24 ore su 24. Tuttavia il disimpegno ha fatto molto scalpore anche per il fatto di essere avvenuto in una situazione particolare, quando l’istituto tedesco è stato messo sotto osservazione da parte dei regolatori per gli scambi di valute e per le possibili manipolazioni dei benchmark finanziari. Inoltre lo stesso fixing era stato oggetto di indagini da parte della Bafin, della Fca e della Cftc, gli equivalenti tedesco, britannico e statunitense dell’italiana Consob.
A seguito dell’annuncio al disimpegno dal fixing dei metalli preziosi la Deutsche Bank ha cercato di vendere la propria posizione a un istituto di rilevanza mondiale oppure a un altro membro della London Bullion Market Association. Infatti la banca tedesca era dal 1994 uno dei tre istituti che determinavano il prezzo dell’argento e uno dei cinque che si occupava del valore dell’oro. Il passaggio di consegne però non è avvenuto, quindi la banca d’investimento più grande d’Europa ha ufficialmente abbandonato il 13 maggio 2014 le procedure per il silver e il golden fixing. L’effetto immediato sulla determinazione del prezzo dell’oro e dell’argento è stata una riduzione degli istituti demandati a questo compito. Infatti rimangono solo quattro membri (la Barclays, la Société Générale, l’HSBC e la Scotiabank) a fissare la quotazione dell’oro; nel caso dell’argento sono soltanto la Scotiabank e l’HSBC.

Metalli preziosi conosci le regole per acquistarli o venderli

Metalli preziosiCon la Legge di Bilancio 2017 verrà riformata la disciplina del mercato dei metalli preziosi, in particolare il D.P.R. 633/1972 articolo 17 comma 5 e la legge 7/2000 articolo 3 comma 4: si tratta di una norma che estende a tutti i metalli preziosi (ad esempio palladio, argento e platino) l’applicazione dell’inversione contabile prevista finora soltanto per l’oro da investimento e per il metallo giallo a uso industriale. Di conseguenza anche le transazioni commerciali riguardanti questi altri beni rifugio saranno esenti dal pagamento dell’IVA. Al tempo stesso la segreteria all’Industria ha predisposto insieme alla Banca centrale una legge specifica sulle attività dei compro oro che è stata avviata a breve all’iter legislativo. In questo modo viene disciplinato in maniera diversa tutto il settore riguardante la compravendita dell’oro vecchio e degli altri metalli preziosi usati sotto forma di gioielli e di oggetti di varie forme e dimensioni.

Questa nuova disciplina del mercato dei metalli preziosi si pone l’obiettivo di garantire la messa in atto di comportamenti a norma di legge delle varie attività commerciali, tutelando al tempo stesso sia i privati che decidono di alienare il proprio oro usato che il Fisco, combattendo l’evasione e il riciclaggio. Inoltre la liceità delle transazioni commerciali viene verificata attraverso il gran numero di controlli effettuati dalla Guardia di Finanza e dalle autorità di polizia competenti. Nei mesi e negli anni sono stati riportate varie volte notizie di questi accertamenti, che tuttavia hanno colpito con sanzioni più o meno gravi soprattutto i compro oro di piccole e medie dimensioni. Invece i grossi gruppi, sia i brand nazionali e internazionali diffusi su tutto il territorio che le reti in franchising con variabile ramificazione, non risultano colpiti da queste indagini in quanto, proprio per le loro caratteristiche e per la politica aziendale messa in atto, agiscono secondo normativa di legge e in maniera trasparente.
Grazie al fatto che i grandi brand di compro oro roma ottengono maggiori guadagni movimentando ingenti quantità di metalli preziosi queste realtà commerciali propongono alla clientela prezzi molto competitivi e allettanti e numerosi servizi aggiuntivi gratuiti. In questo modo, comparando le varie offerte e seguendo quotidianamente l’andamento del golden fixing, è possibile ottenere la maggiore quotazione possibile quando si vende il proprio oro usato. Un altro accorgimento molto utile consiste nell’usufruire del servizio Blocco prezzo online: si tratta di una soluzione messa a disposizione della clientela dai siti web di numerosi compro oro e banco metalli e che consente di proteggere la compravendita di oro vecchio dalle continue oscillazioni nel breve periodo del golden fixing. Infatti il prezzo dell’oro viene determinato presso la Borsa di Londra due volte al giorno (alle 10:30 e alle 15:00 ora locale) e quindi è applicato in tempo reale in tutto il mondo da qualunque operatore che tratti questo bene rifugio sotto qualunque forma. Di conseguenza è assolutamente frequente il ribasso oppure il rincaro della quotazione oro di alcuni centesimi nel corso della stessa giornata. Di conseguenza è possibile che quando ci si reca fisicamente in negozio per vendere i gioielli e oggetti di oreficeria il prezzo applicato sia leggermente inferiore a quello visto soltanto alcune ore prima. Per ovviare a questo problema e fornire maggiori tutele alla propria clientela molti compro oro consentono di bloccare la quotazione applicata alla propria transazione commerciale per le 24 o per le 48 ore successive. In questo modo si ha tutto il tempo per recarsi presso il punto vendita con la ricevuta che attesta la richiesta del servizio Blocco prezzo online e perfezionare la vendita.
Inoltre bisogna tenere a mente che quando si parla di oro usato si ha a che fare con leghe a base di oro: di conseguenza non si applica il golden fixing borsistico in quanto il valore si riferisce soltanto al metallo puro. Invece ogni operatore determina autonomamente la quotazione sottraendo una percentuale variabile al goden fixing. Di conseguenza comparare le varie proposte è fondamentale per ottenere la maggiore quotazione possibile.

Denaro contante per qualche vecchio gioiello usato

rottami d'oroQuando si trovano in casa dei gioielli danneggiati o che non si mettono più esiste la reale possibilità di trasformarli in denaro contante. Sia che si tratti di monili in oro oppure in argento, rivolgendosi ad un compro oro accreditato si potrà procedere alla vendita. Catenine spezzate, bracciali dimenticati in fondo al cassetto, orecchini, anelli, ciondoli, spille ormai inutili sono un’ottima risorsa per avere nelle proprie mani denaro da spendere come meglio si crede. L’oro usato è sicuramente uno dei mezzi migliori per ottenere soldi in contanti in tempi brevi, liberandosi di oggetti inservibili perché fuori moda, vecchi oppure rotti. Una volta scelti i preziosi da liquidare bisogna seguire alcuni piccoli consigli per non trovarsi impreparati durante il momento della compra-vendita. L’oro viene pagato al grammo, quindi è necessario conoscere il peso di ciò che si possiede e si vuole cedere. Per la pesatura sarà sufficiente utilizzare una bilancia da cucina digitale che dia il risultato in grammi. Le pietre preziose non vengono mai conteggiate, se possibile sarebbe opportuno toglierle per poter avere solo il peso esatto dell’oro. Potrebbe anche essere utile far pesare i preziosi dal proprio gioielliere di fiducia in modo da avere l’esatto dato. Anche consultare il valore dell’oro sul mercato finanziario è un ottimo metodo per poter sapere quanto si riuscirà a guadagnare. Ricordarsi che il valore sul mercato è riferito all’oro 24 carati mentre i gioielli solitamente sono in oro 18 carati. La quotazione dei monili è quindi più bassa del 25% rispetto ai valori sul mercato finanziario dell’oro puro. Prima di procedere alla vendita è opportuno fare un piccolo giro tra i negozi che ritirano l’oro della propria zona e verificare quello che offre le condizioni più vantaggiose e convenienti. La scelta del compro oro è fondamentale, è consigliato rivolgersi sempre a dei negozi iscritti alla Banca d’Italia e con tutte le certificazioni a norma di legge per non incappare in brutte sorprese. Una volta che si è deciso a quale esercizio commerciale affidarsi si può procedere alla vendita. La pesatura viene fatta davanti a chi vende per non incorrere in malintesi e la bilancia deve essere posta a vista sul bancone. Inoltre è routine controllare se i gioielli che si vogliono cedere sono in effetti in oro. Per fare questo il commerciante eseguirà un piccolo test che in pochi secondi rivelerà la purezza del prezioso. Un esercizio compro oro serio e accreditato richiede sempre un documento d’identità e il codice fiscale per poter procedere, quindi è bene ricordare di portare con sé quanto occorre e diffidare di chi non chiede questi documenti all’atto di vendita. Il responsabile del negozio deve consegnare a chi vende obbligatoriamente una copia dell’atto di vendita dove sono certificati tutti i possibili dettagli della transazione. Seguendo tutti questi piccoli consigli si potrà trasformare in contanti oggetti dimenticati da tempo e che non si indossano più, per togliersi qualche sfizio o per qualsiasi tipo di evenienza necessaria.

Che valore ha l’oro per le attività di Compro Oro

vendo oro per contanti Conoscere qual è il valore dell’oro è fondamentale per chiunque sta valutando la possibilità di aprire e gestire un’attività di compro oro.
I compro oro, come noto, sono delle aziende che acquistano oro direttamente da privati pagandolo in contanti: nello specifico vengono acquistati degli oggetti in oro di qualsiasi tipologia, dai gioielli ai soprammobili, dai quali appunto viene ricavata la materia prima grazie a degli appositi processi di fusione.
L’oro è un metallo prezioso che gode sempre di una notevole domanda, di conseguenza le imprese che operano nel settore possono senza dubbio ricavare degli ottimi utili dalla loro attività di compravendita.
Un’attività di compro oro, ovviamente, deve essere regolarmente abilitata e deve rispettare con rigore le vigenti norme, soprattutto quelle riguardanti l’identificazione del cliente e la tracciabilità di ogni operazione.
Sia chi gestisce un’attività di compro oro che chi desidera vendere questo metallo prezioso, devono considerare come punto di riferimento la quotazione ufficiale di questo metallo.
L’oro infatti è quotato ufficialmente a livello internazionale, e la sua quotazione è soggetta a delle oscillazioni, di norma piuttosto lievi; per controllare in tempo reale la quotazione aggiornata dell’oro è sufficiente far riferimento a uno dei numerosi siti Internet attendibili che riportano, appunto, le varie quotazioni dei metalli preziosi.
Nel momento in cui un cliente presenta un oggetto in oro per poterlo vendere, l’esercente deve considerare non solo la quotazione ufficiale di questo metallo, ma anche ovviamente il peso dell’articolo, quindi la quantità di oro presente, e anche il suo livello di purezza.
La purezza dell’oro è misurata infatti in carati: quest’unità di misura, la quale è indicata con il simbolo kt, indica quanto oro è effettivamente presente nella lega metallica che compone l’oggetto, ovvero su 24 unità quante sono costituite dal metallo prezioso.
Alla luce di quanto visto si spazia dunque da un minimo di 1 kt, ovvero un’unità di oro su 24, fino ad un massimo di 24 kt, cifra che indica un oggetto costituito di oro pressoché al 100%.
Tutti gli aspetti che abbiamo menzionato fino ad adesso sono oggettivi e riguardano quindi tutte le imprese operanti nel settore del compro oro, parallelamente ad essi tuttavia vi sono anche i cosiddetti spread, ovvero le quote che il negozio di compro oro trattiene ad ogni transazione al fine di poter ricavare i propri profitti.
Non è una novità il fatto che le varie aziende di compro oro forniscano una valutazione differente relativa al medesimo oggetto: per quanto, come detto, la quotazione del metallo prezioso a cui si fa riferimento sia la medesima, le aziende applicano degli spread differenti.
Si stima che tra gli spread più bassi e quelli più alti per quel che riguarda le aziende di compro oro operanti in Italia vi sia un divario pari a circa il 20%, una percentuale non indifferente che rappresenta certamente uno stimolo, per il consumatore, a richiedere delle valutazioni a più imprese concorrenti.
Un’azienda che si affaccia a questo settore deve scegliere con attenzione che tipo di spread praticare ad ogni acquisto di oggetti in oro, e da questo punto di vista hanno sicuramente un peso importante i vari costi connessi alla gestione dell’attività, quindi le spese legate al marketing, alle campagne pubblicitarie, all’affitto dei locali commerciali e via discorrendo.
Sicuramente spendere il meno possibile per l’acquisto di un oggetto in oro può consentire all’azienda di incrementare i suoi utili, ma ovviamente i consumatori sono attenti e si orientano verso le proposte per loro più convenienti, e la concorrenza, in tale ambito, è molto accesa.
Per poter essere competitivi devono essere dunque soppesati diversi aspetti, e se si vuol avviare un’attività di questo tipo può essere un’ottima idea quella di optare per una soluzione in franchising.
Aprire un compro oro in franchising è un’opportunità interessante anzitutto dal punto di vista del marketing, dal momento che i consumatori sono molto più propensi a rivolgersi a dei brand rinomati, anche a costo di ricavare di meno dalla vendita dei loro oggetti in oro, allo stesso tempo appoggiandosi ad uno dei “colossi” del settore si scongiura al meglio il rischio di invenduto, dal momento che l’usato viene prontamente ritirato.

Valutazione oro usato 750

ring_stampsLe possibilità di monetizzare il proprio argento e oro usato sotto forma di oggetti preziosi e di gioielli sono maggiori in grandi città come Roma: infatti è possibile scegliere tra più compro oro rispetto a quanto accade nei centri medio-piccoli. In questo modo si possono confrontare più offerte così da trovare la valutazione più conveniente.
Quando ci si rivolge ai compro oro è possibile trasformare in contanti per finanziare altri acquisti anche i gioielli inutilizzati oppure rotti: infatti il valore dei pezzi è legato semplicemente alla quantità di metallo pregiato contenuta e non al loro stato di conservazione. Proprio per questo motivo bisogna tenere a mente che gli oggetti preziosi e i gioielli non sono in oro puro, ma in metallo 18 carati: l’uso di una lega è un accorgimento necessario perché l’oro 24 carati si usura facilmente dato che è molto duttile. I metalli leganti aumentano la durezza dell’oro, così da avere una conservazione migliore; sono il rame, il nichel, l’argento, il ferro, il cobalto e il palladio. Al variare dei metalli leganti cambia anche la colorazione della lega.
L’oro 18 carati è detto anche oro 750, in quanto la percentuale di metallo aureo presente è 750 parti su 1000; le parti restanti appartengono a uno o più materiali leganti. Minore è la percentuale di oro nella lega e più basso è il valore dell’oggetto che si vuole alienare presso un compro oro. In Italia è per lo più diffuso l’oro 750, ma in altri Paesi si utilizzano spesso carature inferiori. Per essere certi di quale sia il valore del proprio oro usato è sufficiente controllare il punzone impresso sulla superficie del metallo: per legge deve riportare la lega e il marchio del fabbricante. Quest’ultimo è responsabile della corrispondenza dei dati riportati alla realtà.
Per vendere al meglio il proprio oro usato è bene mettere in atto alcuni accorgimenti: per prima cosa è necessario fare una valutazione approssimativa del valore degli oggetti controllando le informazioni riportante nel punzone. In genere si trova in piccolo in una zona poco visibile del gioiello per non comprometterne l’estetica: si consiglia di usare una lente di ingrandimento per controllare meglio i dati. A questo punto si pesa l’oro usato impiegando una bilancia digitale, così da avere una stima approssimativa.
Per quanto riguarda i prezzi applicati dai vari compro oro bisogna tenere a mente che sono estremamente variabili: infatti tutti gli operatori del mercato dell’oro si rifanno al valore fissato della Borsa di Londra, ma questo riguarda soltanto il metallo puro. In genere il valore dell’oro 750 è inferiore del 30-35% rispetto a quello dell’oro puro, ma ogni esercizio commerciale è autonomo nel fissare i prezzi di acquisto delle leghe. Per questo motivo è fondamentale comparare le varie proposte per ottenere la valutazione migliore. La cosa migliore da fare è controllare online l’andamento dell’oro e i vari prezzi proposti dai negozi: la grande diffusione di internet rende più semplice e facile essere informati e aggiornati. Ad esempio ci si può iscrivere alle newsletter dei compro oro della propria zona per conoscere tutte le varie offerte e novità su servizi particolari messi a disposizione.
Per quanto riguarda le bilance usate dai compro oro per pesare i metalli è fondamentale che gli strumenti siano in vista, così da poter controllare il risultato dell’operazione. Si tratta di strumenti decimali certificati e molto precisi, quindi, prima di procedere alla valutazione, bisogna controllare se ci sono pietre preziose incastonate nei gioielli. Nella maggior parte dei casi gli esercizi commerciali non acquistano le gemme o ne danno una valutazione molto approssimativa: di conseguenza si sottrae il peso delle pietre preziose al totale della pesatura. Molto spesso i gioielli hanno incastonate piccole gemme del peso standard di 0,02 grammi ciascuna: è sufficiente moltiplicare la cifra per il numero delle gemme e sottrarre il risultato dal totale della pesatura. Per una valutazione più precisa oppure nel caso di gemme di un certo valore (ad esempio i diamanti), si consiglia di rivolgersi a un compro oro che si occupa anche della compravendita di pietre preziose.